La sostenibilità è una delle tematiche più importanti degli ultimi anni.
Dai congressi internazionali dei capi di stato e delle organizzazioni internazionali, fino alle azioni e le manifestazioni di associazioni e movimenti locali, il tema della sostenibilità economica, ambientale, etica e sociale è ormai al centro del dibattito quotidiano.
La tematiche in questione non potevano essere sottovalutate dalle aziende private, che tendono a muoversi in questa direzione adottando la soluzione del bilancio sociale, in cui vengono testimoniati gli impegni e le azioni concrete realizzate a sostegno di una specifica causa.

L’argomento della sostenibilità non è estraneo al mondo del lusso.

“Noi vediamo la sostenibilità come una necessità, perché sostenibilità e lusso sono un’unica e stessa cosa.”

(Crafting Tomorrow’s Luxury – Kering Group)

Kering è uno dei gruppi più importanti del lusso. Tra i suoi marchi ci sono ad esempio Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Girard-Perregaux e DoDo.

Da più di 10 anni, Kering mette la sostenibilità al centro della sua strategia aziendale.
In un report del 2016 dichiara: di aver eliminato quasi completamente il PVC dai materiali utilizzati nella produzione; di acquistare oro per il 15% da miniere certificate; di acquistare il 64% di pelli da fonti responsabili e verificate; di aver ridotto dell’11% le emissioni di carbonio, del 16% lo smaltimento di rifiuti e del 19% il consumo di acqua.

Per il 2025, il Gruppo Kering ha fissato quelli che sono i suoi obiettivi in fatto di sostenibilità:

  • Ridurre del 40% il suo impatto globale sull’ambiente;
  • Ridurre del 50% le emissioni di CO2;
  • Tracciare il 95% delle materie prime per garantire una filiera trasparente e responsabile;
  • Fornire programmi di formazione artigianale;
  • Raggiungere la parità di genere e garantire l’uguaglianza salariale in tutte le funzioni e a tutti i livelli all’interno del Gruppo;
  • Promuovere lo sviluppo di percorsi di carriera innovativi, indipendentemente dal genere;
  • Offrire ai propri dipendenti un ambiente di lavoro più sostenibile e attento al loro benessere;
  • Sviluppare nuove soluzioni di approvvigionamento delle materie prime, e creare nuovi processi di produzione applicando innovazioni come la biotecnologia e l’economia circolare alle pratiche attuali del lusso, collaborando con università e start-up;
  • Creare un laboratorio di innovazione per orologi e gioielli;
  •  Rafforzare l’educazione della prossima generazione di progettisti del lusso attraverso programmi di sostenibilità sviluppati congiuntamente presso università e istituiti scolastici di tutto il mondo.

Tra i marchi del Gruppo Kering a cui è più affezionata la nostra Gioielleria c’è sicuramente DoDo.

Il tema del rispetto e della sostenibilità ambientale è da sempre molto importante per questo brand, a partire dalla scelta del nome e del simbolo dell’uccello senza ali che un tempo viveva nelle Isole Mauritius.

I singoli componenti dei gioielli DoDo sono realizzati con al massimo un grammo d’oro, proveniente per la maggior parte da miniere certificate.

Per dimostrare l’impegno nel ridurre l’impatto ambientale legato all’approvvigionamento di materie prime preziose l’azienda ha ora ottenuto la certificazione del Responsible Jewellery Council, e l’obiettivo futuro è quello di garantire un approvvigionamento di oro 100% sostenibile.
A questa priorità si accompagna la costante ricerca di fonti di argento sostenibili e la tracciabilità dell’approvvigionamento trasparente di diamanti e pietre preziose.

Anche a livello economico e sociale, DoDo attribuisce un ruolo centrale alla sostenibilità.
Nel rispetto delle risorse umane e dei diritti di ognuno, DoDo ha adottato un codice deontologico condiviso da dirigenti e dipendenti, basato sulla concezione di un ambiente di lavoro sereno, sano e sicuro, fondamentale per assicurare continuità e benessere. Il successo di questa politica aziendale è confermato dal basso tasso di ricambio della manodopera e dal forte legame che i dipendenti hanno con l’azienda.

L’incoraggiamento delle iniziative femminili rappresenta un’altra priorità per la Maison DoDo, fortemente impegnata migliorare le condizioni sociali e la qualità di vita delle donne.

“DoDo promuoverà sempre la formazione, lo sviluppo e la crescita femminili, sia a livello professionale che sociale, offrendo alle donne gli strumenti necessari per inserirsi nel mercato del lavoro e raggiungere un corretto equilibrio tra vita familiare e lavorativa.”

L’impegno di DoDo riguardo la sostenibilità è visibile anche nella scelta della nuova sede presso gli ex stabilimenti della Richard Ginori, recentemente riqualificati e trasformati in un vero e proprio quartiere dedicato alla comunicazione, il design, il fashion e il luxury.

I gioielli DoDo sono creazioni unisex con una forte identità e forte spirito narrativo in cui ogni ciondolo, lettera e simbolo porta con sé un significato davvero speciale.

Sono un prodotto che può essere definito glocal: coniuga l’esclusività della maestria locale con un fascino globale capace di dialogare con qualsiasi cliente e paese del mondo, soprattutto grazie ai suoi mantra universali come “follow your dreams” (segui i tuoi sogni), “we are the lucky ones” (noi siamo i fortunati) e “tell your story” (racconta la tua storia).

Ed è proprio una storia sulla sostenibilità quella che, secondo noi, DoDo ha voluto provare a raccontare con la collezione 2018, in particolare con il ciondolo Goccia – L’acqua è vita: oro rosa 9kt, madreperla e vetro riciclato.

Puoi trovare tutti i gioielli e charm DoDo presso la nostra Boutique di Palestrina, Corso Pierluigi 67. Ti aspettiamo!